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Arte medievale

Sulla parete d’ingresso è un capolavoro della pittura del Duecento in Italia: la grande croce sagomata, del cosiddetto “Maestro dei Crocifissi francescani”, artista umbro attivo anche nelle Marche e in Emilia, da taluni identificato con Guido di Pietro, padre di Oderisi da Gubbio. L’opera rappresenta un punto di contatto tra la cultura umbra, testimone della lezione di Giunta Pisano e quella emiliana, per i toni drammatici più pacati ed i colori preziosi.

Le altre tavole, in gran parte su fondo oro, offrono un panorama della pittura a Faenza e in Italia dalla fine del tredicesimo secolo fino all’inizio del Quattrocento: ne sono autori il cosiddetto Maestro di Faenza, il giottesco Giovanni da Rimini, capostipite della scuola riminese, con la Madonna col Bambino databile ai primi del XIV secolo, il senese Niccolò di Segna, Catarino Veneziano e pittori tardogotici come Michele di Matteo e il Maestro di San Pier Damiano.

La cuspide con il Profeta Baruch vanta la provenienza prestigiosa dal perduto polittico in marmo commissionato nel 1332 dal cardinale Bertrando del Poggetto allo scultore Giovanni di Balduccio per la cappella papale della Rocca di Galliera a Bologna.

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