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Lapidarium

Le sculture e le epigrafi bizantine e romaniche provengono da chiese faentine e ravennati; alcune sono realizzate in spungone, pietra calcarea dell’Appennino romagnolo, caratteristica che conferma la relazione che spesso intercorre tra il patrimonio materiale e il territorio d’origine.
La lapide che raffigura il Peccato Originale era anticamente un pluteo della basilica di Sant’Apollinare Nuovo a Ravenna, ma venne riutilizzata nell’Ottocento come lapide tombale.La croce in pietra calcarea del X-XI secolo, anticamente ubicata nel sagrato della chiesa di Sant’Antonino in Faenza, lungo il tracciato della via Emilia, indicava l’edificio di culto ai pellegrini; all’incrocio dei bracci, sono scolpiti su un lato l’Agnus dei, e sull’altro la mano divina benedicente. Il bassorilievo in pietra proveniente dalla chiesa di Sant’Eutropio con iscrizione e data 1127, che ne celebra la ricostruzione, costituisce probabilmente la prima opera datata nella storia dell’arte faentina.