Profeta Baruch
Bologna, Cappella Magna della Rocca di Galliera, 1334: Bologna, chiesa di San Francesco, 1335-post 1568: Bologna, chiesa di San Domenico. Disperso nel 1604; documentato in Pinacoteca dal 1889
Una delle più prestigiose opere di Giovanni di Balduccio trova spazio nella Pinacoteca di Faenza. Si tratta di una parte dell’importante polittico commissionato dal cardinale francese Bertrand du Pouget, per la cappella Magna della Rocca di Galliera a Bologna, in occasione del rientro di papa Giovanni XXII da Avignone. Un frammento della cuspide marmorea raffigura il profeta Baruch, come indica il cartiglio, fedele scriba del profeta Geremia che registrava tutte le profezie a lui dettate. Lo sguardo e lo scorcio del personaggio indicano da subito la posizione della cuspide, a destra dell’asse principale del polittico. Dopo la ribellione dei bolognesi contro il papa nel 1334 e la distruzione della Rocca di Galliera, il polittico fu assegnato alla basilica di San Domenico di Bologna, dove fu collocato sull’altare maggiore e lì ricordato dalla Vita di Cola di Rienzo, di un anonimo autore romano del Trecento, e nelle Vite di Giorgio Vasari (edizione del 1568). Nel 1605 l’opera risulta già smembrata e dispersa, e nel il frammento pervenne alla Pinacoteca di Faenza dove la riconobbe Cesare Gnudi nel 1949, mettendola a confronto con la figura di Giuseppe del frammento di predella con la Natività di collezione privata Poggi Cavalletti a Bologna. In occasione della mostra Giotto e le arti a Bologna (Bologna, dicembre 2005 – marzo 2006) è stata proposta una ricostruzione dell’aspetto originale dell’opera, sul modello del già esistente polittico di Tommaso d’Andrea Pisano nella Chiesa di San Francesco a Pisa.