Sacra famiglia con San Giovannino e un Angelo

Sacra famiglia con San Giovannino e un Angelo

Girolamo Negri detto il Boccia

data opera
1682 ca.
tecnica
olio su tela
dimensioni
95 x 125 cm
descrizione breve

Opera abbinata a Cristo e la Samaritana

Le due opere formano un pendant, ossia una coppia di dipinti realizzati in coppia nella stessa occasione e di uguali dimensioni. Nella prima delle due Gesù Bambino porge al piccolo San Giovannino un crocifisso, prefigurando il proprio sacrificio. Il soggetto del secondo dipinto, l’incontro tra Gesù e la Samaritana al pozzo, è descritto nel Vangelo di Giovanni (4, 4-26). La donna tiene in mano un’anfora mentre parla con Cristo che tiene le braccia aperte; dietro di loro tre anziani ascoltano il loro dialogo. Nelle due tele, l’uso delle tonalità pastello e le linee molto morbide si risolvono in una diffusa eleganza. Lo stile è fortemente influenzato dal maestro di Negri, il pittore bolognese Lorenzo Pasinelli.

n° inventario
139

Prima dell’attuale, definitiva assegnazione a Girolamo Negri i due dipinti avevano avuto una vivace storia attributiva (cfr. Casadei 1991): considerati prima di Luca Giordano da F. Argnani nel 1881, poi di Giovan Gioseffo dal Sole (Corbara 1951). Roli (1989, comunicazione verbale a Sauro Casadei), vi nota lo stile influenzato da Pasinelli e Torri e suggerisce il nome del Negri. Due anni più tardi lo stesso Casadei (1991) propone un più vago ambito del secondo Seicento bolognese.

Nella tela raffigurante l’episodio dell’incontro di Cristo con la Samaritana Boccia mostra di seguire lo stile di Pasinelli, a cui è molto vicino in questo periodo centrale della sua carriera artistica: anche la fisionomia della donna è un omaggio alle figure femminili dipinte dal maestro. In entrambe le opere però i volti sono già quelli suoi peculiari: il Cristo adulto ricorda molto da vicino quello della Resurrezione della figlia di Giairo della serie delle quattro tele oggi in una collezione privata di Reggio Emilia, ma provenienti da Villa Gandini (Formigine, Modena) e la Samaritana sembra essere la sorella della Sibilla dipinta nella Purificazione della Vergine segnalata da A. Mazza (2016) e conservata in collezione privata. Anche nella Sacra famiglia con san Giovannino i tipi somatici sono quelli ormai ben noti del pittore, soprattutto nella figura di San Giuseppe che si inserisce bene nella serie di ‘teste di carattere’, ossia quegli studi di teste senza particolari connotazioni ritrattistiche molto in voga a Bologna dai primi anni del Seicento, dipinte da Negri durante tutta la sua carriera. Probabilmente le due belle tele furono dipinte assieme alla Sibilla, attualmente nel deposito della stessa Pinacoteca Comunale di Faenza, durante il soggiorno faentino del pittore intorno al 1682, nel quale Negri fu impegnato nella decorazione della Chiesa dei Celestini, ora distrutta.

ARGNANI 1881
F. Argnani, La Pinacoteca Comunale di Faenza, Faenza 1881

CARNEVALE 2020
S. Carnevale, Girolamo Negri, detto il Boccia (1648- post 1721), tesi di laurea magistrale, Università Alma Mater Studiorum, Bologna, 2020, pp. 67-68

CASADEI 1991
S. Casadei, La Pinacoteca di Faenza, Bologna 1991, pp. 108-109

CORBARA 1951-1957
A. Corbara, Schede per il Catalogo generale dell’opere d’arte mobili della Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici di Bologna, 1951-1957, n. 113

MAZZA 2016
A. Mazza, Felsina sempre pittrice: acquisizioni d’arte e donazioni per la storia di Bologna (2014-2016), catalogo della mostra a cura di A. Mazza (Fondazione Cassa di Risparmio di Bologna, Genus Bononiae. Musei nella Città) Bologna 2016, p. 75

NALDI 2008
M. Naldi, Il fascino dell’arte emiliana: dipinti e disegni dal XVI secolo al XIX secolo, catalogo della mostra a cura di D. Benati (Bologna, Galleria Fondantico), Bologna 2008, p. 72

Le immagini sono di proprietà della Pinacoteca Comunale di Faenza. Per l'utilizzo delle immagini, scrivere a infopinacoteca@romagnafaentina.it.

scheda opera redatta da
Sveva Carnevale