Madonna della pera
Convento dei Cappuccini di Faenza; giunto in Pinacoteca a seguito delle soppressioni post-unitarie (1867)
Opera abbinata a San Giuseppe col bambino
La celebre pittrice bolognese Elisabetta Sirani si era formata presso il padre, il pittore Giovanni Andrea Sirani, allievo di Guido Reni. Le due tele presentano le stesse misure e probabilmente vennero dipinte nella stessa occasione, e anche se appartengono alla fase tarda della sua attività, esse riprendono proprio le prime composizioni che la pittrice si era trovata a dipingere nei cosiddetti “quadretti da letto” ossia delle piccole tele di devozione privata. La prima delle due opere rappresenta la classica iconografia della Madonna con bambino ammantata di blu alla quale la pittrice però aggiunge una pera, attributo che con tutta probabilità qui simboleggia il Peccato Originale e il ruolo di Gesù nella sua redenzione. L’opera è firmata dall’artista sull’orlo della manica dell’abito rosso della Vergine; il bambino sembra voler sfuggire dall’abbraccio della Vergine mentre tiene in mano il frutto dal quale l’opera prende il nome.
La composizione del secondo dipinto è analoga, ma questa volta il bambino, che stringe teneramente la mano di San Giuseppe, si è assopito tra le sue braccia. Le due opere, complici il taglio ravvicinato, i colori squillanti e i chiaroscuri, sono di forte impatto emotivo.