Natura morta con ruderi e pesce

Natura morta con ruderi e pesce

Gino Severini

data opera
1930 – 1931
tecnica
tempera su cartone
dimensioni
62,5 x 52 cm
provenienza opera

Donazione Bianchedi Bettoli / Vallunga

descrizione breve

Questa bella tempera rientra in un gruppo omogeneo di opere nelle quali oggetti e presenze diventati ormai familiari (la fruttiera, il piccione, i pesci), sono associati ad uno scenario di rovine romane talvolta “abitate” da maschere teatrali o da antiche statue. Si tratta di “visioni simultanee”, ovvero (come titolano altri quadri consimili ) di “gruppi di cose vicine e lontane” nelle quali gli elementi propri al mondo quotidiano e privato del pittore – la natura morta con il piccione – entrano in una relazione che è solo pittorica (e dunque quasi un “capriccio”, alla maniera settecentesca) con alcune predilette visioni dell’antico, (come le ricorrenti tre colonne del Tempio di Vespasiano nel Foro Romano ) e poi assemblati su un breve proscenio in primo piano in modo dichiaratamente scenografico. Abbandonati ormai i rigori del “numero d’oro” e tutti gli impacci delle rigide simmetrie della sua stagione di rappel- à-l’ordre, Severini inventa prospettive libere ed arbitrarie, incastrate le une nelle altre, dove predomina – misterioso e suggestivo – l’architrave sghembo di origine etrusca, forse ripreso dalla metafisica di de Chirico. Spazio interno ed esterno, passato e presente si confondono, come nei contemporanei quadri degli altri “pittori italiani di Parigi”, entro un’allusività ambigua che strizza l’occhio al Surrealismo ma assai più intenzionalmente rivendica le sue profonde radici classiche e italiane.

Questo testo è parte della scheda di Daniela Fonti per il catalogo della Collezione Bianchedi-Bettoli/Vallunga pubblicato da Bononia University Press nella collana Cataloghi dell’Istituto per i Beni Artistici culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna. Daniela Fonti è autrice del Catalogo ragionato delle opere di Gino Severini pubblicato nel 1988 dove questa opera è schedata con il numero 522.

Fonte: PatER-Catalogo regionale del patrimonio culturale | https://bbcc.regione.emilia-romagna.it/pater/loadcard.do?id_card=156370

CASADIO 2012
C. Casadio, La collezione Bianchedi Bettoli Vallunga alla Pinacoteca di Faenza, Bologna 2012, pp. 30-31

Le immagini sono di proprietà della Pinacoteca Comunale di Faenza. Per l'utilizzo delle immagini, scrivere a infopinacoteca@romagnafaentina.it.