Ridolfo del Ghirlandaio

Firenze, 1483 – 1561

Il padre Domenico, a capo di una delle più importanti botteghe fiorentine di pittori al tempo di Lorenzo il Magnifico, collaborò strettamente con il fratello Davide, che si occupò della formazione del nipote Ridolfo quando questi rimase precocemente orfano. Lo stile del giovane artista, ancora legato al Quattrocento, si aggiorna via via su Piero di Cosimo, Leonardo da Vinci, Fra’ Bartolomeo e i pittori della Scuola di San Marco. Amico del giovane Raffaello, diventa il più brillante esponente del raffaellismo toscano, e viene ingaggiato da committenti prestigiosi, tra cui i Medici. Intorno al 1510 l’atelier di Ridolfo consta di molti allievi e collaboratori, che perpetuando la sua pittura elegante e sofisticata la bloccano tuttavia in una maniera cristallizzata e accademica. Già negli anni Trenta del Cinquecento, Ridolfo comincia a poco a poco a lasciare i pennelli, in favore del suo allievo più dotato, Michele Tosini. Sarà quest’ultimo a riprendere le redini della bottega e a farla diventare, nella seconda metà del Cinquecento, una delle più attive e ricercate sulla scena fiorentina, insieme a quella di Giorgio Vasari.

scheda biografica redatta da

Matteo Gianeselli

Opere in Pinacoteca
  • Ridolfo del Ghirlandaio
    Matrimonio mistico di Santa Caterina con Sant’Agostino (?) San Giovanni Battista bambino e San Giovanni Evangelista