le sezioni
Dal Settecento al Novecento

La sala si apre con alcuni dipinti del XVIII secolo: una splendida Vanitas di area lombarda, Natura morta con orologio e nature morte di Arcangelo Resani, nato a Roma ma attivo soprattutto in Romagna, del piacentino Felice Boselli e del fanese Carlo Magini, cui seguono i due paesaggi arcadici del romano Andrea Locatelli.
Di seguito, una selezione di opere testimoni dell’arte faentina dell’Ottocento e del Novecento. Dalle importanti testimonianze del neoclassico Felice Giani, si passa ad opere di artisti che misero a frutto l’insegnamento della Scuola di Disegno faentina, quali Tommaso Minardi e Gaspare Mattioli, fino ad arrivare alla pittura storica di Achille Farina e Ludovico Bellenghi, entrambi pittori e ceramisti.
Segue nel secondo Ottocento Antonio Berti, il cui insegnamento nella Scuola d’Arte e Mestieri fu fondamentale per la formazione di un gruppo di giovani artisti che si riunirono attorno a Domenico Baccarini fino alla sua morte prematura nel 1907, il cosiddetto Cenacolo Baccarini. Nonostante le diverse personalità, i giovani artisti furono aggiornati sui vari movimenti italiani ed europei dell’epoca e attratti dalla cultura simbolista, traendo vantaggio da influenze reciproche. Sono esposte in questa parte alcune importanti sculture di artisti del Cenacolo e del contesto internazionale di cui essi partecipavano, testimoniato tra l’altro dalla presenza di due opere di Auguste Rodin che vennero incluse nell’Esposizione del 1908 dedicata al fisico e matematico Evangelista Torricelli, allievo di Galileo.