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[su_heading size=”18″ margin=”15″]Domenico Baccarini (Faenza, 1882 – 1907),
Ritratto della sorella Giovanna (L’attesa)[/su_heading]

Nel catalogo della mostra sulla Libertà (Art Nouveau) tenutasi a Bologna nel 1977, Orsola Ghetti Baldi scrisse che quest’opera ha una pittura solennemente naturalistica, dove la definizione scultorea della figura viene ricercata attraverso l’applicazione di zone cromatiche viventi e profilate, sebbene il chiaroscuro romantico persista.
Questa caratteristica conferma l’influenza della scuola toscana, soprattutto di Giovanni Fattori e Silvestro Lega, che si ricordano nella sua purezza lineare. Baccarini era quindi tornato dal suo soggiorno a Firenze e forse questo dipinto ad olio era una sorta di tentativo di mettere alla prova le sue recenti esperienze artistiche. Tuttavia, sebbene i valori di compattezza del colore e la linearità siano evidenti nella figura, lo sfondo con la sua composizione geometrica ritmica crea un certo contrasto, accentuando la solidità dell’opera.
Baccarini, il ricercato sperimentatore della tecnica che era, tentò nello stesso anno altri approcci, sempre nel settore dei ritratti nelle pitture ad olio.
I ritratti del 1903 furono in realtà un’opportunità per studiare la tecnica della spessa divisione del pigmento che, come si può osservare nei disegni, doveva essere una priorità a lungo termine.
♦ Biografia dell’artista
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[su_heading size=”18″ margin=”15″]Domenico Baccarini,
Portrait of his sister Giovanna (Waiting)[/su_heading]

Pittura sobriamente naturalistica, dove la definizione plastica della figura viene ricercata attraverso la stesura di vive e nette zone cromatiche, pur persistendo il chiaroscuro romantico.
Per tali caratteristiche è evidente l’influenza della scuola toscana, del Fattori e del Lega soprattutto – a cui va riportato per la purezza lineare – le cui opere avevano in Romagna una risonanza notevole essendo egli nato a Modigliana, vicino a Faenza.
Baccarini era poi tornato dal suo soggiorno fiorentino e forse questo olio è un po’ il banco di prova delle sue recenti esperienze artistiche. Tuttavia se nella figura i valori di compatezza del colore e del linearismo sono evidenti, lo sfondo, con la sua scansione a ritmi geometrici crea un certa contrasto accentuando la solidità dell’opera.
Baccarini, tenace sperimentatore di tecniche quale era, tenta nel medesimo anno altre strade sempre nel settore dei ritratto ad olio. I ritratti del 1903 (Autoritratto e Ritratto di Francesco Nonni) sono veri e propri pretesti per uno studio della tecnica della divisione filamentosa del colore, che, come si può osservare nei disegni sarà per un lungo periodo prevalente.
♦ Biografia dell’artista
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