Auguste Rodin (Parigi, 1840 – Meudon, 1917),
Ritratto della moglie Rose Beuret

Il bronzo di Rose Beuret raffigura il volto di una donna dagli occhi chiusi e con i capelli corti. Si tratta di un pregevolissimo esempio della ritrattistica di Rodin, giocata sull’ambivalenza fra finito e non finito, in bilico fra l’esempio michelangiolesco e la vibralità impressionista. La donna, più che ritratta nel senso classico del termine, è colta in un momento di sospensione esistenziale, ricca di un’energia interiore indifferente ad ogni dettaglio.
L’opera giunse a Faenza, insieme a La signora Russell, per l’Esposizione Torricelliana del 1908, grazie all’interessamento del critico Ricciotto Canudo. Le due opere pervennero con una lettera dell’autore che autorizzava Gaetano Ballardini, fondatore del MIC, Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza, a trattenerle. Nel 1924 furono consegnate alla Pinacoteca.