Domenico Baccarini (Faenza, 1882 – 1907),
La Bitta con le mani incrociate

L’artista sfrutta le fattezze della sua modella per darcene un’immagine di donna matura e pacata in questa scultura luminosa, «mossa» dall’ampio panneggio che bilancia il tono volutamente domestico e quotidiano della posa.
Ritroviamo il Baccarini che ha assimilato l’Accademia toscana, ma che tiene presenti soprattutto i modelli leghiani, oltre a ricordare i modi di Giovanni Romagnoli e di Hans Lerche (presenti come Baccarini stesso alla Biennale di Venezia del 1905).