Carlo Magini (Fano, 1720 – 1806),
Natura morta con formaggi, cipolle, candeliere e bottiglie

L’opera era già presente all’interno della collezione romana di Ugo Ojetti, e venne esposta alla mostra Pittura Italiana del Settecento, che nel 1974, da Leningrado transitò a Mosca e Varsavia. Insieme a quest’opera era presenta alla mostra anche Cane e sporta di Arcangelo Resani, anch’essa esposta in Pinacoteca.
E’ stupefacente la capacità di Magini di “giocare” con gli oggetti: egli li inserisce ogni volta in composizioni differenti, cambiandone gli accostamenti e gli assetti. Ritroviamo infatti elementi come la treccia di cipolle, il recipiente di terracotta con il mestolo, le bottiglie, (ecc…), in molte altre opere del Magini. Questi oggetti e la loro “messa in scena” si strutturano come variazioni su uno stesso tema, senza lasciare che il peso del tempo ricada su di essi.