Francesco Guardi, attr. (Venezia, 1712 – 1793),
Fiori, uva e due uccelli

Al centro dell’opera è presente un vaso di fiori, nella parte inferiore vi è un vassoio con uva e fichi, mentre ai lati possiamo individuare la presenza di due uccelli. Tra i fiori in vaso predominano le rose e i tulipani, alcuni dei quali, come spesso avviene nelle nature morte, sono appassiti a significare la caducità della vita.
L’opera è entrata in Pinacoteca con la donazione Pozzi del 1935. Inizialmente venne inventariato come dipinto di Scuola italiana del XVIII secolo. In seguito all’attribuzione a Francesco Guardi di alcuni quadri di fiori, su segnalazione di Antonio Corbara, anche quest’opera è stata inclusa nel catalogo dell’artista veneziano e nella monografia del 1974 redatta da Luigina Rossi Bortolatto.
Nonostante i dibattiti della critica riguardo la paternità dell’opera restano comunque molte testimonianze di una diffusa decorazione floreale nell’ambiente veneto del Settecento, di cui la natura morta presente in Pinacoteca è sicuramente uno degli esempi di maggior pregio.
Il granuloso pigmento pittorico, l’equilibrio di colore e di toni potenziato da effetti luministici che manifestano un’energia creativa di stampo quasi impressionistico, fanno di quest’opera una delle più belle decorazioni floreali assegnabili all’ambito di Francesco Guardi.