Biagio d’Antonio da Firenze (Firenze, 1446 ca. – documentato fino al 1510),
Madonna col Bambino, angeli e i Santi Domenico, Andrea, Giovanni Evangelista e Tommaso d’Aquino
olio su tavola, 1483, cm. 185×304 (cornice di cm. 15), dalla chiesa di San Domenico di Faenza, acquistato nel 1891, N. inv. 124
L’opera è stata per lungo tempo attribuita a Giovanni Battista Utili. Nel complicato processo d’identificazione con Biagio D’Antonio, spetta al Grigioni l’avergli restituito la paternità, e al Golfieri l’aver identificato l’opera con quella commissionatagli nel 1483 dai Domenicani di Faenza per l’altare maggiore della loro chiesa.
Probabilmente nel corso del Seicento, in occasione dei lavori di ristrutturazione della chiesa, il trittico venne trasferito nella chiesa di Pergola, che apparteneva agli stessi Padri Domenicani. Qui vi rimase fino al 1891, anno in cui venne depositato in Pinacoteca.
L’opera aveva una funzione ufficiale, essendo la pala dell’altare maggiore della chiesa di un ordine di predicatori. Sicuramente Biagio d’Antonio dovette attenersi all’austerità e alla severità della committenza domenicana. Il trittico, inquadrato da cornici goticheggianti, raffigura al centro la Vergine in trono con il Bambino in braccio, ancora stilisticamente legati alla bottega del Verrocchio. AI lati le figure dei santi che riprendono la scuola ghirlandaiesca: non bisogna dimenticare che a quella data, il D’Antonio era da poco rientrato a Faenza dopo aver collaborato con il Ghirlandaio agli affreschi della cappella Sistina a Roma, dove Biagio ebbe sicuramente la responsabilità nel riquadro del Passaggio del Mar Rosso.
Particolari rilevanti dell’opera sono il prato fiorito ai piedi della Madonna, la presenza dei vasi di fiori sul trono secondo modelli fiamminghi e alcune brillanti finezze anatomiche e luministiche come quelle nei santi di destra.
♦ Biografia dell’artista
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