Giovanni Battista Bertucci il Vecchio (Faenza, 1470 ca. – 1516)
, Madonna col Bambino, e Angeli con i Santi Giovannino, Ippolito, Benedetto, Lorenzo e Romualdo; nella cimasa il Padre Eterno

Giovanni Battista Bertucci il Vecchio (Faenza, 1470 ca. – 1516),
Madonna col Bambino, e Angeli con i Santi Giovannino, Ippolito, Benedetto, Lorenzo e Romualdo; nella cimasa il Padre Eterno

 

Giovanni Battista Bertucci sr., Madonna col Bambino, e Angeli con i SS. Giovannino, Ippolito, Benedetto, Lorenzo e Romualdo; nella cimasa Padre Eterno
trittico, olio su tavola, 1506: centrale cm. 194×85, laterali cm. 135×59, cimasa cm. 70,5×86, dalla chiesa di Sant’Ippolito di Faenza, N. inv 115

In un cartellino all’estremità inferiore della tavola si legge: IOANES BAPTISTA DE FAVENTIA PISIT ANNO DOMINI 1506. Si tratta della prima opera datata del Bertucci, eseguita su commissione dei Camaldolesi per la chiesa di Sant’Ippolito di Faenza. In questa chiesa il dipinto venne smembrato e la tavola centrale, per la presenza di un foro della serratura, servì forse in epoca barocca a chiudere qualche nicchia. In seguito alle soppressioni napoleoniche l’opera entrò a far parte della Pinacoteca Comunale.

L’Argnani considerò quest’opera un capolavoro, notando “una nobiltà maggiore nelle teste” rispetto ad altre sue opere, tanto da considerarle “degne di Raffaello”, anche il Calzi la considerò l’opera in cui l’artista “…ha spiegate le sue più eccelse virtù” riuscendo a congiungere “idealismo religioso” e “sobrio e delicato verismo”. Nel trittico sono evidenti i caratteri perugineschi, che predominano su altre componenti, tipicamente romagnole.

Nel pannello centrale abbiamo la Vergine in piedi con i due angeli che le tengono aperto il mantello, iconografia derivata dalla Madonna della Misericordia, tipica dell’arte umbra, ma novità nella cerchia faentina. Nei pannelli laterali, all’interno di stanze aperte su di un paesaggio, sono raffigurati i Santi: in quello di destra Sant’Ippolito in abito di guerriero e San Benedetto in abito dell’ordine; in quello di sinistra: San Lorenzo, con la dalmatica, e San Romualdo in abito monastico. Nella cimasa è raffigurato il Padre Eterno a mezza figura, tra due angioletti che lo adorano.

 

♦ Biografia dell’artista
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