Niccolò di Segna (Siena, ? – 1348 ca.),
San Benedetto e San Galgano

La tavoletta è dipinta a tempera su fondo oro con due figure di Santi. Il primo dei due, identificabile con San Benedetto, è un vecchio monaco in saio bianco con un’asta in una mano e un libro rosso nell’altra. Il secondo, identificabile con San Galgano, è un giovane imberbe con corti capelli vestito di tunica rossa, che porta in mano un mazzo di fiori.
Donata da Arnaldo Minardi negli anni dopo la seconda Guerra Mondiale questa tavola è stata convincentemente attribuita da Anna Tambini a Niccolò di Segna, datandola fra il 1330-1340.
Nonostante il tempo abbia alquanto danneggiato le condizioni della tavoletta, dove si notano ad esempio ampie cadute di colore, emerge però nelle parti intatte quel particolare chiaroscuro, sapientemente sfumato e quel cromatismo vivace e brillante che distinguono lo stile di Niccolò.
Anche la decorazione elaborata delle aureole e il motivo, iconograficamente assai originale, degli alberelli fra le figure, confermano la raffinatezza dell’artista. Infatti egli ci sembra qui rimeditare, in maniera personale, la tradizione di Duccio di Buoninsegna.
Le modulazioni lineari e il colorismo vivace distinto da note di rosso vivo e di bianco pastoso, rientrano nell’ambito della tradizione pittorica senese. Il motivo degli alberelli tra le figure suggerisce già un contatto con la fantasia gotica di Simone Martini, mentre il chiaroscuro conferisce agli incarnati una nuova nota di corposità, evidente soprattutto nel San Benedetto.