LAPIDARIO ALL’INGRESSO
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Entrando, il visitatore viene accolto in questo ambiente, che lo introduce all’interno della Pinacoteca attraverso un grande scalone. Qui troviamo esposte testimonianze lapidee, epigrafiche e scultoree rinvenute che vanno dal VIII al XIV secolo, provenienti da chiese faentine e ravennati.
Di particolare interesse storico-artistico sono è la presenza di croci viarie, che rappresentano un’antica tradizione medievale caratterizzante tutte le città dell’Italia settentrionale. La loro funzione principale era quella di segnacolo, indicazioni per chi si muoveva in città indicanti luoghi sacri o di ristoro per i pellegrini.
Da ricordare è anche il pluteo raffigurante il Peccato Originale che faceva parte del presbiterio di Sant’Apollinare Nuovo di Ravenna, che segna un legame con la tradizione bizantina ravennate.
La maggior parte degli oggetti qui conservati sono stati fatti utilizzando lo spungone, pietra tipica della zona dell’Appennino romagnolo (da Castrocaro a Meldola), il che lega indissolubilmente questo patrimonio al suo territorio di origine e conservazione.
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[su_spoiler title=”Le croci viarie a Faenza” style=”fancy” icon=”plus”]
Al visitatore che entra in un lapidario queste pietre di differenti forme e dimensioni, corrose dai secoli e dagli agenti atmosferici possono sembrare mute e misteriose, in realtà esse sono state segni importantissimi, che definivano e caratterizzavano il territorio e lo spazio urbano, segnalando la presenza di luoghi strategici come incroci, luoghi di culto, ospizi ed oratori. In generale queste pietre, la cui origine risale molto indietro nel tempo in concomitanza con l’affermarsi del Cristianesimo, ereditano la funzione dei cippi che in età romana fungevano da indicazioni viarie e militari, spesso recanti simboli imperiali.
I simboli cristiani prendono allora il posto di quelli dell’impero, facendo assumere a questi elementi urbani il ruolo di indicatori di quel cambiamento culturale e antropologico che segna il passaggio da Età romana a Medioevo.
Per un censimento completo e puntuale delle croci viarie medievali in pietra a Faenza e nel territorio si fa riferimento al volume di Patrizia Capitano Sulle vie del Medioevo. Croci viarie nel territorio di Faenza (2006).
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OPERE
[su_highlight background=”#Db461e” color=”#fff”] 48 [/su_highlight] Anonimo scultore romanico (sec. XI – XII), Croce da sagrato
pietra d’Istria, sec. XI – XII cm. 104x85x12,5, N. inv. 48
[su_highlight background=”#Db461e” color=”#fff”] 51 [/su_highlight] Anonimo bizantino – ravennate (sec. VI), Pluteo raffigurante il Peccato originale
marmo, sec. VI, cm. 86x110x5, dal cimitero dell’Osservanza di Faenza, N. inv. 51
[su_highlight background=”#Db461e” color=”#fff”] 52 [/su_highlight] Anonimo bizantino – ravennate (sec. VII), Frammenti di sarcofago raffiguranti la Croce e motivi naturalistici
marmo, sec. VII, cm. 66x74x8 e 66x64x8, dalla chiesa di San Domenico di Faenza, N. inv. 52
[su_highlight background=”#Db461e” color=”#fff”] 49 [/su_highlight] Anonimo scultore romanico (sec. XII), Cristo benedicente e i Santi Egidio Abate ed Eutropio Vescovo
calcare, sec. XII, cm. 49x103x12, dalla distrutta chiesa di Sant’Eutropio di Faenza, collocata in pinacoteca nel 1914, N. inv. 49
[su_highlight background=”#Db461e” color=”#fff”] 47 [/su_highlight] Anonimo scultore romanico (sec. X – XII ?), Colonna reggicroce con quadruplice protome umana
spungone, sec. X – XII (?), cm. 234x54x50, dal convento di San Girolamo dell’Osservanza di Faenza, N. inv. 47
[su_highlight background=”#Db461e” color=”#fff”] 54 [/su_highlight] Anonimo scultore gotico (sec. XIV), San Giorgio e il drago con la principessa e il committente
spungone, 1339, cm. 84x47x12, dalla chiesa di San Domenico di Faenza, acquistato nel 1899, N. inv. 54
[su_highlight background=”#Db461e” color=”#fff”] 53 [/su_highlight] Anonimo scultore romanico – adriatico (sec. XII), Parti di ambone: leone di San Marco e toro di San Luca
pietra d’Istria, seconda metà sec. XII, cm. 113x54x17 e 113x58x16, dalla chiesa di Santa Maria Foris Portam di Faenza, N. inv. 53
GALLERIA
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