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Disegni e scultura nell’arte di Domenico Rambelli
7 dicembre 2013 – 1 maggio 2014
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Biografia

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Domenico Rambelli nasce il 21 febbraio 1886 nella frazione di Pieve Ponte di Faenza.

Dal 1899 al 1901 frequenta la Scuola di Arti e Mestieri “Tommaso Minardi” e contemporaneamente partecipa al “Cenacolo” di Domenico Baccarini. Fra il 1902 e il 1904 frequenta a Firenze presso l’Accademia di Belle Arti la Scuola libera del nudo ed i musei e atelier di artisti. Nel 1905 è accolto alla “Amatori e cultori” di Roma, nel 1906 è a Milano, nel 1907 alla Biennale di Venezia, nel 1908 all’Esposizione Torricelliana Faentina, nello stesso anno realizza il monumento in bronzo e marmo al generale Raffaele Pasi collocato davanti al nascente Museo delle Ceramiche a Faenza. Nel 1912 realizza un medaglione in bronzo raffigurante il suo maestro, il pittore Antonio Berti collocato nel porticato del Cimitero dell’Osservanza di Faenza. L’altorilievo evidenzia la capacità espressiva di ritrattista, che deve, comunque, ancora raggiungere il sintetismo della scultura forte e dinamica che lo ha successivamente caratterizzato.

Arruolatosi volontario allo scoppio della Grande Guerra, viene ferito e congedato, nel 1916 inizia a Faenza l’insegnamento serale dei Corsi di Plastica presso la fabbrica dei F.lli Minardi e dopo pochi anni alla locale R. Scuola di Ceramica.

Nel 1918 realizza in marmo bianco la statua cimiteriale per Rosa Laghi collocata nell’emiciclo dell’Osservanza faentina. L’opera è quasi incorporata nell’adiacente portico, la giovane donna dalle dimensioni al naturale, è ancora di interpretazione baccariniana. Numerosi sono i busti e i bassorilievi realizzati ma l’aspirazione più grande in cui riversa tutte le sue energie creative è quella della monumentalità.

Nel 1920 vince il concorso per il monumento ai “Caduti di Viareggio”, che verrà inaugurato il 3 luglio 1927. Nel 1922 espone alla Primaverile fiorentina la grande statua della “Portatrice”, robusta contadinotta con cesto di frutta sul capo. Nell’autunno del 1926 Rambelli inizia a lavorare a un altro monumento, il “Fante dormiente” collocato nel Parco delle Rimembranze di Brisighella, che verrà inaugurato l’anno successivo. Sempre nel 1927, riceve l’incarico di realizzare il monumento all’ “Aviatore Francesco Baracca” collocato nella piazza centrale di Lugo di Romagna. La figura dell’eroe raggiunge quasi i sei metri e l’ala di granito i trentadue, verrà inaugurato nel 1936.

Molto intensa era stata anche in precedenza la partecipazione ad esposizioni e concorsi, nel cui ambito aveva ottenuto significativi riconoscimenti in Italia e all’estero.

Alla Mostra del Decennale della Rivoluzione Fascista a Roma nel 1932 realizza due altorilievi, il “Duce armato” e il “Re soldato”, e la statua del “Fante che canta”. Nel 1939 alla “III Quadriennale Romana” gli è riservata una sala personale e ottiene il primo premio nazionale per la scultura.

Alla caduta del fascismo e terminata la Seconda Guerra Mondiale vennero distrutte o disperse molte sue sculture risalenti al Ventennio, quali le tre grandi opere già citate modellate per l’esposizione celebrativa del Decennale della Rivoluzione Fascista a Roma, il busto di “Arnaldo Mussolini”, realizzato nel 1936, posto nella Casa della G.I.L. a Forlì, il busto di “Bruno Mussolini”, risalente al 1941/42 collocato all’interno del Collegio aeronautico sempre a Forlì, nell’atrio d’onore delle Costellazioni”, il “monumento dell’Impero” collocato a fine anni Trenta nella sala Consigliare del Municipio di Faenza, ove apparivano l’aratro e la spada, alto oltre cinque metri, la “Gioventù Fascista in marcia”, colosso alto otto metri e la grande aquila in travertino posti sulla Casa Littoria del fascismo a Ravenna nel 1938, il monumento al “Marinaio” collocato all’imboccatura del porto di Porto Corsini a Ravenna, il busto in bronzo dell’amico “Lorenzo Viani” collocato sulla sua tomba nel cimitero di Viareggio nel 1937 e probabilmente fuso per necessità belliche e altri due busti uno del Duce e del Re realizzati nel 1940 per la mostra progettata per l’Esposizione Universale di Roma del 1942, mostra mai realizzata. Una copia raffigurante il Duce realizzato in bronzo (100×50) è in buone condizioni conservative e di proprietà di EUR SpA di Roma.

Negli anni Cinquanta Rambelli riprende a scolpire, realizza in gesso il busto del giovane “Minto” Ghirlandi ucciso a Faenza il 26 luglio 1943, nel 1951 gli viene affidata la sistemazione della cappella di S.Francesco d’Assisi nella Basilica di S.Eugenio, dedicata a Pio XII a Roma, realizzando la statua in bronzo del santo e l’altare, nel 1955/56 realizza il monumento marmoreo per la tomba dell’amico Francesco Balilla Pratella nel cimitero di Lugo.

L’ 8 gennaio 1956 viene inaugurata su di un ampio basamento una grande stele in marmo bianco alta quattro metri in memoria del giornalista Giuseppe Donati, perseguitato politico che morì in esilio a Parigi nel 1931. Il profilo dell’intera figura è stato scavato all’interno della stele, la robusta versione scultorea è impressa con spirito di forza e grandezza nell’astrazione architettonica di volumi, linee e piani. La tomba è collocata nel cimitero dell’Osservanza di Faenza.

Alla fine degli anni Cinquanta riprende l’idea di realizzare il monumento dedicato al poeta e scrittore Alfredo Oriani, i primi disegni risalgono agli anni Venti, poi via via modificati e terminati a metà anni Sessanta. Il designer Dino Gavina donò al Comune di Faenza la statua in bronzo dell’Oriani alto tre metri che fu collocato il 30 aprile 1990 nella piazzetta Largo Toki a Faenza.
Nel 1960, Rambelli è nominato Accademico di San Luca, riconoscimento che lo gratificò profondamente.

Domenico Rambelli muore a Roma il 1 settembre 1972.

Stefano Dirani

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