Antonio Zanchi (Este, 1631 – Venezia, 1722)

Antonio Zanchi (Este, 1631 – Venezia, 1722)

 

Antonio Zanchi nacque a Este in provincia di Padova nel 1631, si trasferì quando era ancora giovane a Venezia. Fu uno scolaro del Ruschi, poi in seguito ad un suo sviluppo artistico, intraprese una sua carriera indipendente. Studiò con particolare attenzione e interesse il Tintoretto, da cui prese ispirazione e di cui nelle opere giovanili cercò di imitare certi atteggiamenti ed elementi.
 
A volte nelle sue opere sono presenti dettagli, anche poco visibili, derivati dal Carebbe od anche elementi ripresi da Ribera, come ad esempio nei forti risalti cromatici e nei chiaroscuri come nell’ Abramo di Santa Maria del Giglio.
 
Poco prima della sua morte, nel suo testamento espresse un’opinione su sé stesso e sulla sua vita, sulla sua gioventù e su quello che gli venisse fatto dopo essere morto, ovvero essere seppellito nella sua chiesa prediletta di Santa Maria del Giglio.
 
Diversi critici importanti lo notarono, ed espressero opinioni riguardo il suo stile pittorico e artistico. Il Lanzi, ad esempio, fu assai ostile nell’ esprimere la sua opinione, al contrario di Zanetti che lo definì “un buon naturalista”, che con la morbidezza dava rilievo alle sue figure grazie anche alla presenza di ombre molto grandi e scure.
 
Riccoboni definì lo stile pittorico di Zanchi dicendo: “Grandiosità della composizione, forza espressiva, effetti potenti, chiaroscuro efficacissimo”.
 

Opere in Pinacoteca

]Antonio Zanchi (?), Rebecca al pozzo
 

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